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Louis Althusser Su Feuerbach |
Il testo e la materia del dominio
di Aldo Pardi
Come si determina il cambiamento sociale? Per Althusser la storia diviene
il crinale che separa la stasi e la crisi, frontiera materiale ed immateriale
prodotta da rapporti di forze. La filosofia e la scienza stesse ne sono
attraversate. Il pensiero è strumento ed ingranaggio di dominio o
di liberazione. Althusser ne ha cercato le modalità concrete di azione
nella società: il suo potere ma anche il suo reale valore. Su
Feuerbach e su Lévi Strauss (L. Althusser, Su
Feuerbach. In appendice: Su Lévi Strauss, a cura
di Marco Vanzulli, Mimesis, 2003, pagg. 105) sono a torto considerati
testi minori. In essi si definisce la storia come insieme di strategie pratiche.
Althusser lo dimostra rispetto alla filosofia. Disciplina apparentemente
astratta ed evanescente. Eppure la filosofia fa qualcosa, produce degli
effetti nel contesto sociale: la filosofia realizza effetti di trascendenza/astrazione.
La filosofia neutralizza la storia trasformando le pratiche in concetti,
secondo le coordinate del soggetto, dell'origine e del fine. Le filosofie
sono macchine di dominio e di gerarchizzazione delle pratiche Quella di
Feuerbach è l'ipostasi di un soggetto assoluto. La specie Uomo, calandosi
nei suoi oggetti, è la forma concettuale dell'esercizio di comando.
Feuerbach vorrebbe superare Hegel ponendo il primato della materia sulla
dialettica dello Spirito. In realtà ne rappresenta piuttosto una
regressione, perchè alla supremazia della storia sostituisce la religione,
ma anche perchè ne riproduce la polarità soggetto assoluto/oggetto
assoluto: &laqno;se perciò scriviamo l'equazione sulla quale stiamo
riflettendo, abbiamo: vita interiore = rapporto al suo oggetto = rapporto
alla religione = essenza dell'uomo = essenza della specie umana. Questo
rapporto interiore della specie umana con se stessa sotto forma del rapporto
con il suo oggetto speculare ha un nome specifico, " la coscienza"».(1 ) La soggettività diviene costituente
nel momento in cui traspone delle pratiche storiche in orizzonte assoluto
di oggetti. La legalità trascendentale, la fondazione/garanzia dell'oggettività,
l'effetto conoscenza che ne deriva, sono i mezzi con cui la filosofia
assoggetta le pratiche. Con quali strumenti? Il raddoppiamento, la proiezione,
la gerarchizzazione, la messa tra parentesi di ogni storicità (l'epochè).
Stessi problemi e idee che caratterizzeranno in seguito la fenomenologia
e l'ermeneutica.
Ugualmente Lévi - Strauss astrae le modalità di organizzazione
sociale di popolazioni viventi dall'unico piano in cui prassi e significato,
pelle e senso, sono tutt'uno. Ne trasfigura la dinamicità e drammaticità
calandole forzosamente in categorie binarie estrinseche. Lévi - Strauss
è esempio di come la filosofia sia un processo di totalizzazione
che agisce negli stessi termini della censura psichica: spostando e disarticolando
singoli elementi concreti; condensandoli in formazioni astratte e rinominandoli;
collocandoli all'interno di leggi trascendenti. Al di sopra di tutto stanno
i soggetti: &laqno;la relazione speculare non è la causa degli effetti
di raddoppiamento e sottomissione/garanzia, ma, proprio al contrario, è
la struttura speculare a essere l'effetto di un'assenza specifica che si
manifesta, nello stesso ambito dell'ideologico, nel sintomo di raddoppiamento
del soggetto, e della coppia sottomissione/garanzia». (2)
La pretesa neutralità della filosofia è sintomo della rimozione
delle forze sociali. I conflitti che attraversano e vivificano la società
ne denunciano l'isoformismo. Il pensiero che si colloca direttamente tra
le intersezioni di flussi di azioni, pensieri, interessi, esperienze: questo
è il materialismo aleatorio. (3)
Dinamiche storiche, strategie sensibili e collettive di riproduzione della
vita, le pratiche sono la loro forza in atto di aggregati sociali per ribadire
un potere, o per resistere alla mancanza di mezzi, di libertà, di
condivisione, verso l'apertura di territori alternativi. La merce, il tessuto
delle metropoli, l'organizzazione dell'impresa, i movimenti, sono effetto
ed segno di un confronto vitale il cui andamento ed evoluzione non hanno
esito defnito. Virtus et Fortuna, la logica della storia è
una successione aperta di congiunture. Lévi Strauss e Feuerbach
riducono invece le multiformi esperienze sensibili collettive all'unicità
di un principio assoluto trascendente. Le pratiche sono macchine viventi
che producono effetti sociali simbolici e fisici, "apparati" perché
concreto insieme di azioni e strumenti, "ideologici" perché
significanti. Come nello Stato o nell'impresa capitalistica, in cui cultura,
linguaggio e funzioni tecniche sono tutti socialmente produttivi, non solo
riguardo alla realizzazione materiale di beni, ma perché finalizzati
alla riproduzione di un rapporto di comando sul lavoro e sul mercato.
Per Althusser la filosofia di Feuerbach è uno splendido esempio di
come agisce l'ideologia sul versante puramente concettuale, Vanzulli nella
sua introduzione lo sottolinea decisamentecome sia descritto l'ideologico
nel suo funzionamento (4). L'ideologia,
come aveva detto Spinoza, non è stato privativo o negativo, e neanche
preliminare, primitivo, della conoscenza, ma la forma significante della
produzione sociale. La disposizione gerarchica (topica) dei saperi è
propria di apparati strutturati "a dominante". Althusser ne ha
indicati alcuni: lo Stato, la scuola, la chiesa, i partiti, i sindacati,
la fabbrica. Essi realizzano una doppia iscrizione, la rimozione delle
multiformi pratiche relazionali in categorie univoche.
Lo stesso accade all'inconscio. (5) Per
questo tra continente - storia, continente inconscio e continente
- ideologia non c'è distinzione ontologica: "carne" e "significato"
delle pratiche sociali. Politica, storia, e filosofia non esistono al di
fuori di tale incontro/scontro. La politica è "biopolitica",
in cui il pensiero divenuto "etica" è "indice"
dei percorsi costruttori di comunanza. La storia è il transindividuale.
Transindividuali sono le intersezioni che accadono nella società,
sempre singolari, in procinto di sbocciare in nuovi rapporti.
Althusser dislocare l'interrogazione storica dal soggetto al transindividuale
per sfuggire alla trappola della fondazione. Ne mostra la genealogia ed
il senso nelle dinamiche concrete della società. La formazione sociale
capitalistica costruisce/manipola soggettività per accentuare l'univocità
del comando, la trascendenza e la violenza. La mediazione lascia il campo
alla guerra. Machiavelli è il grande cartografo delle congiunture
tra potere e alternativa. Feuerbach coltiva il progetto opposto. Imbriglia
la storia nella dialettica bipolare del soggetto e dell'oggetto, che la
Ragione ha la facoltà di conoscere. Al contrario, il filosofo del
materialismo aleatorio è lo straniero che prende il treno in corsa
per raggiungere mete di cui non sa nulla, curioso di nuovi territori ed
incontri.
È sintomatico il fatto che la filosofia di Feuerbach sia stata la
madre sconosciuta della fenomenologia e dell'ermeneutica. Il suo inconscio
secolare lavoro la qualifica come pensiero di prima grandezza, in cui sono
arrivate a definizione tendenze di lunga durata. Egli in fondo non ha sbagliato
e Marx aveva torto a svalutarne il valore. Trasformare il mondo è
affare quotidiano del capitalismo e dei suoi sistemi di dominio. Viceversa,
è ora di interpretarlo. Come ha scritto Etienne Balibar: &laqno;La
politica si fa nell'equilibrio instabile, nell'ideologia. Ciò fa
parte delle ragioni per cui, alla fine, inverto l'enunciato di Marx: il
mondo è stato "trasformato" abbastanza, è tempo
di "interpretarlo"». (6)
(recensione pubblicata su Il Manifesto del 30/3/2004)