![]() |
ALTHUSSERIANA QUADERNI 4 Scienze, epistemologia, società. La lezione di Louis Althusser Venezia, 29-30-31 ottobre 2008 ATTI DEL CONVEGNO |
Autori Vari, a cura di Andrea Cavazzini, Scienze, epistemologia, società. La lezione di Louis Althusser. Mimesis, Milano, 2009
di Federica Turriziani Colonna
Il volume raccoglie i pregiati interventi di Charles Alunni, Françoise Balibar, Marcello Buiatti, Enrico Castelli Gattinara, Andrea Cavazzini, Antonella Cutro, Giuseppe Longo e Maria Turchetto tenuti a Venezia in un convegno dedicato ad Althusser.
La riflessione epistemologica e le stesse discipline scientifiche, lungi dall’essere autonome, trattengono con il contesto sociale da cui sorgono un legame assai stretto: questo è quanto gli autori pongono al centro dei propri interventi, e questa è, in ultima analisi, la lezione di Althusser.
Il rapporto esistente fra la computazione informatica ed il funzionamento del cervello umano non è quello di una congruenza perfetta, né il DNA funziona come un programma. La biologia molecolare contemporanea spazza via ogni determinismo insito nella metafora informatica, poiché la materia vivente non funziona secondo leggi fisiche predeterminate. Ancora, è posta in rilievo la nozione di forma, in relazione all’approccio interdisciplinare evo-devo (dove “evo” sta per evolution e “devo” per development; tale approccio prevede l’avvicinamento di discipline che si occupano di evoluzione delle specie e di sviluppo embrionale); il processo di individuazione di una forma organica è regolato dalle forze, dalle relazioni interne alla struttura, che interagiscono secondo una geometria spaziale preesistente ed ordinata. L’azione e l’espressione del materiale durante lo sviluppo dipende visceralmente, almeno in primo momento del processo, dall’ambiente in cui tali geni si trovano: la materia non si struttura in una bolla di sapone, ma in una interazione dinamica e continua con il mondo esterno. Se la biologia occidentale aveva fatto propria un’impostazione riduzionista e determinista, quella sovietica si approcciava allo studio dei fenomeni della vita in modo diametralmente opposto: ciò mostra con evidenza quanto sosteneva Althusser, sull’influenza reciproca messa in atto fra scienze e società; contro il rigido determinismo occidentale, ogni approccio che fosse eterodosso veniva tacciato come eretico, e tale è il caso dell’epigenetica, disciplina che studia le modificazioni semi-permanenti del fenotipo derivanti da modificazioni non del genotipo, ma solo del livello di espressione dei geni. Non è un caso che tale disciplina si sia liberata dello statuto di eresia in cui si trovava solo in concomitanza con la caduta del muro di Berlino; anche questa volta il nesso esistente fra le complesse dinamiche sociali, storiche ed economiche e l’affermarsi di talune teorie scientifiche a discapito di altre è innegabile ed irriducibile.
La riflessione althusseriana, che prende le mosse da una rilettura dell’opera di Marx, approda ad una feconda riflessione epistemologica volta a definire la scienza come distinta dall’ideologia; ideologia che assume un duplice significato: da una parte essa viene prima della vera scienza, così come la cosmologia aristotelica è ideologica rispetto al costituirsi della fisica quale disciplina scientifica; dall’altra, la nozione di ideologia assume il significato di extra-scientifico, e può essere identificata nella complessa trama sociale in cui le scienze nascono e vivono, e da cui non possono mai dirsi indipendenti.
Gli interventi raccolti in questo volume, dunque, omaggiano Althusser illustrando le diverse declinazioni delle scienze nel loro intrecciarsi con le dinamiche sociali.
(pubblicato in Naturalmente, n. 1/2010)