[1] Louis Althusser, E' difficile essere marxisti in filosofia? in Freud e Lacan, Editori Riuniti, Roma 1981, p. 165.

[2] Louis Althusser, Sulla filosofia, UNICOPLI, Milano 2001, p. 85.

[3] Cfr. Michel Foucault, Résumé des cours 1970-1982, BFS, Pisa 1994, p. 66. "La 'ragion di Stato' che si segnala nelle differenti 'arti di governare' redatte alla fine del XVI secolo e nella prima metà del XVII" spiega Foucault "non è l'imperativo in nome del quale si possono o si devono scompigliare tutte le altre regole; è la nuova matrice di razionalità secondo la quale il Principe deve esercitare la sua sovranità governando gli uomini [...]; ciò che appare importante è la conoscenza e lo sviluppo delle forze di uno Stato: entro uno spazio (insieme europeo e mondiale) di concorrenza statale, molto diverso da quello in cui si affrontavano le rivalità dinastiche, il problema principale è quello di una dinamica delle forze e delle tecniche razionali che permettono di intervenirvi. Così la ragion di Stato [...] prende forma entro due grandi insiemi di sapere e di tecnologia politici: una tecnologia diplomatico-militare [...] e l'insieme costituito dalla 'polizia', nel senso che si dava allora a questa parola, ovvero l'insieme dei mezzi necessari a far crescere, dall'interno, le forze dello Stato [...]. Lo sviluppo di ciò che venne chiamato Medizinische Polizei, Hygiène publique, social medicine, deve essere inscritto nel quadro generale di una 'biopolitica'" (ivi, pp. 66-67 e p. 69).

[4] Più precisamente, il biopotere agisce in due direzioni: quella disciplinare, "microfisica", e quella del controllo della popolazione, "macrofisica". "Concretamente, questo potere sulla vita si è sviluppato in due forme principali a partire dal XVII secolo; esse non sono antitetiche; costituiscono piuttosto due poli di sviluppo legati da tutto un fascio intermedio di relazioni. Uno dei poli, il primo sembra a d essersi formato, è stato centrato sul corpo in quanto macchina: il suo dressage, il potenziamento delle sue attitudini, l'estorsione delle sue forze, la crescita parallela della sua utilità e della sua docilità, la sua integrazione a sistemi di controllo efficaci ed economici, tutto ciò è stato assicurato da meccanismi di potere che caratterizzano le discipline: anatomo-politica del corpo umano. Il secondo, che si è formato un po' più tardi, verso la metà del XVIII secolo, è centrato sul corpo-specie, sul corpo attraversato dalla meccanica del vivente e che serve da supporto ai processi biologici: la proliferazione, la nascita e la mortalità, il livello di salute, la durata di vita, la longevità con tutte le condizioni che possono farla variare; la loro assunzione si opera attraverso tutta una serie di interventi e di controlli regolatori: una bio-politica della popolazione. Le discipline del corpo e le regolazioni della popolazione costituiscono i due poli intorno ai quali si è sviluppata l'organizzazione del potere sulla vita (Michel Foucault, La volontà di sapere, Feltrinelli 1978, pp. 120-121).

[5] Michel Foucault, Le parole e le cose, cit., p. 333.