Proposta per un'edizione italiana
di alcuni articoli di Althusser degli anni '50

di Alessandro Ceccarelli

Questi articoli sono stati pubblicati, tutti nello stesso periodico, vale a dire la Revue de l'enseignement philosophique; essi vanno dall'anno 1953 all'anno 1955. L'occasione per un rapporto continuato con questa rivista fu probabilmente data dal fatto che Althusser, divenuto "caiman" all'Ecole Normale, s'iscrisse nell'autunno del 1948 all'associazione nazionale degli insegnanti di filosofia, della quale la rivista - tuttora attiva - costituiva il bollettino bimestrale.
Questa fase della vita intellettuale di Althusser è caratterizzata da un lato dagli impegni didattici e istituzionali, dall'altro dalla singolare situazione di chi si è visto accettato da una commissione accademica un progetto di grand thèse sul rapporto di filosofia e politica nell'Illuminismo, ma di fatto sta elaborando le linee generali di un programma scientifico che riguarda Marx e il marxismo, sulle orme dei lavori di Cornu.
Althusser eviterà accuratamente ogni interferenza tra la sua attività di ricerca e il ruolo che riveste all'interno dell'Ecole; mentre in privato, da ricercatore, cercherà di focalizzare i punti principali per approdare a una lettura di Marx, in pubblico, con gli studenti, tratterà soltanto filosofi della modernità "classica" con un approccio ponderato e tradizionale.
Gli articoli che vi propongo sono dunque un documento interessante perché innanzitutto rappresentano la prima "apparizione" del programma di ricerca che il filosofo porge all'attenzione dei propri colleghi, in secondo luogo perché una di essi, per ragioni che cercherò di definire più sotto, è un testo notevole e in un certo senso imprescindibile per quanto attiene alla fase formativa del pensiero di Althusser.

 Testi di L. Althusser:

A propos du marxisme [Rev. Ens. Phil., 4, III, 1953, pp. 14-19];

Note sur le materialisme dialectique [Rev. Ens. Phil., 1, IV, 1953, pp. 11-17];

Sur l'objectivité de l'histoire (lettre à Paul Ricoeur) [Rev. Ens. Phil., 4, V, 1955, pp. 3-15]; quest'ultimo costituisce la risposta a una conferenza di Ricoeur il cui testo compare nella stessa rivista quasi due anni prima: Objectivité et subjectivité en histoire [Rev. Ens. Phil., 5, III, 1953, pp. 28-42].

A questi testi si potrebbe aggiungere lo scritto, già tradotto in italiano, Esquisse du concept d'histoire [La pensée, 121, 1965, pp. 3-21; trad. it. in Critica marxista, 1, 1966, pp. 110-136] che di fatto fa parte dei materiali preparatori di Lire le Capital.

L'importanza degli interventi althusseriani degli anni '50 sta nel fatto che essi rendono conto della genesi del suo approccio a Marx inteso come fondatore della "scienza della storia", interrogando il doppio legame tra scienza e filosofia, sondando lo spazio della politica come nucleo vivente della teoria, come suo orizzonte e sua destinazione. Lo scritto sull'oggettività della storia, poi, si presenta come un interessante crocevia tra le ricerche condotte sui testi marxiani e l'analisi dell'Esprit des lois di Montesquieu che sarà svolta di lì a poco. Questo articolo non solo anticipa l'orientamento di fondo del Montesquieu, ma anche rappresenta un primo "collaudo" della possibilità di un intervento filosofico en marxiste, capace di creare a partire dai vuoti delle posizioni dell'avversario lo spazio di una trasformazione congiunturale. Le posizioni di Ricoeur, pur combattendo gli effetti fuorvianti della distinzione tra scienze della natura e scienze dello spirito, non riconoscono un valore peculiare a Marx riguardo al problema dell'oggettività delle scienze storiche; ma Althusser è capace di esplicitarne e svolgerne il senso e le implicazioni, ricostruendo la misura interna del discorso in funzione della sua parte mancante, dovuta al misconoscimento del significato fondativo del marxismo.