1 G. Canguilhem, Le Normal et le Pathologique, 1966, PUF, Paris (tr. it. Einaudi, Torino, 1998, p. 32)
2 Secondo Canguilhem l'etimologia di anomalia rimanda ad an-omalos, "ciò che è disuguale, accidentato, irregolare", op. cit. p. 101
3 Ivi, p. 32
4 Ivi, p. 49
5 Ivi, p. 49 sg.
6 Ivi, p. 50
7 <<Il fatto che un sintomo patologico, preso separatamente, rispecchi l'iperattività di una funzione il cui prodotto è in tutto e per tutto identico al prodotto della medesima funzione nelle condizioni cosiddette normali, non significa che il male organico, concepito come diverso andamento complessivo della totalità funzionale (...), non sia per l'organismo un nuovo modo di comportarsi in relazione all'ambiente. Non converrebbe, in fin dei conti, affermare che il fatto patologico non è percepibile come tale, cioè come alterazione dello stato normale, se non a livello della totalità organica e, nel caso dell'uomo, a livello della totalità individuale cosciente, in cui la malattia diventa una specie di male? Essere malato significa a tutti gli effetti vivere un'altra vita, anche nel senso biologico>>(op. cit. p. 61 sg.)
8 Ivi, p. 109
9 Ivi.
10 H. Blumenberg, Paradigmen einer Metaphorologie, tr. it. Paradigmi per una metaforologia, a cura di E. Melandri, Il Mulino, Bologna, 1960, p. 13
11 Ivi, p. 31, sg.
12 Ivi, p. 28 sg.
13 Ivi, p. 24 sg.
14 Ivi, p. 6 sg.
15 Ivi, p. 7 sg.
16 Hans Blumenberg, Die Legitimität der Neuzeit, Suhrkamp, Frankfurt a. M. 1974, tr. it. La legittimità dell'Età Moderna, Marietti, Genova, 1992
17 Enzo Melandri ha osservato l'irriducibilità del tema della metaforica moderna a quella antica: <<dico il tema dell'inversione figura-sfondo, eccezione-regola, particolare-generale, per il quale i vecchi sistemi non hanno né una parola specifica, né un concetto in qualche modo ricavabile dal copioso numero dei termini tecnici un tempo usati, e che deve quindi considerarsi come un caratteristico del pensiero moderno>> (E. Melandri, Per una filosofia della metafora, Introduzione a H. Blumenberg, op. cit. p. XI-XII). Questo tema, in base al quale il pensiero moderno interpreta il mondo invertendone gli ordini di priorità tradizionali, è presente secondo Melandri in Marx, Darwin e Freud. Si confronto allora Althusser: <<Dopo Copernico sappiamo che la terra non è il "centro" dell'universo. Dopo Marx sappiamo che il soggetto umano, l'io economico, politico o filosofico, non è il "centro" della storia, e sappiamo anche (...)che la storia non ha un "centro"(...) Freud ci rivela a sua volta che il soggetto reale (...) non ha l'aspetto di un ego centrato>> (L. Althusser, Freud et Lacan, in Ècrits sur la Psychanalyse, Stock/IMEC, Paris 1993, tr. it. L. Althusser, sulla psicanalisi, cortina, Milano, 1994, p. 39). L'inversione per cui i processi che strutturano la realtà non dipendono da un Ordine ma anzi ogni ordine è secondo rispetto alla loro efficacia è esattamente la stessa che è alla base del "materialismo aleatorio", per cui la fattualità è fondamento della necessità; ed è la stessa inversione che troviamo nel pensiero di Canguilhem, per cui la deviazione è all'origine (cioè alla non-origine) di ogni norma. Questa inversione però in Canguilhem conosce un'altra figura di cui più avanti.
18 E. Melandri, op. cit. p. XIII
19 Fëdor Dostoevskij, L'Idiota, a cura di A. Poliedro, Einaudi, Torino, 1994, p. 388
20 Ivi, p. 390
21 Ivi, p. 408
22 Ivi, p. 410